L’interposizione fittizia di manodopera rappresenta una pratica illegale che, se scoperta, può comportare per le aziende ingenti sanzioni e rilevanti conseguenze per i lavoratori coinvolti. Per questo motivo, è fondamentale per imprenditori, dirigenti e responsabili del personale conoscere i rischi connessi a tale fenomeno e le tutele a cui possono fare riferimento.
Cosa si intende per interposizione fittizia di manodopera?
Si configura un’interposizione fittizia quando un’azienda (detta “committente”) affida l’esecuzione di un’opera o di un servizio a un’altra impresa (detta “appaltatore”), che a sua volta assume lavoratori per portare a termine il lavoro. Tuttavia, in questo schema apparentemente legittimo, il committente esercita in realtà un potere direttivo e organizzativo sui lavoratori, configurandosi come vero datore di lavoro.
Quali sono i rischi per le aziende?
Le sanzioni per le aziende che ricorrono all’interposizione fittizia di manodopera sono severe e possono includere:
- Sanzioni amministrative: l’ammenda può arrivare fino a 250.000 euro
- Responsabilità solidale: l’azienda committente diventa solidalmente responsabile per il pagamento degli stipendi, dei contributi previdenziali e assistenziali e di ogni altra obbligazione derivante dal rapporto di lavoro con i lavoratori impiegati dall’impresa appaltatrice
- Rischio di reato: l’interposizione fittizia può configurare un reato penale, con conseguenze per gli amministratori e i legali rappresentanti dell’azienda
- Danno all’immagine aziendale: la scoperta di una situazione di interposizione fittizia può danneggiare seriamente la reputazione dell’azienda

Come tutelarsi?
Per tutelarsi dai rischi derivanti dall’interposizione fittizia di manodopera, le aziende possono adottare le seguenti misure:
- Verificare attentamente i requisiti dell’appaltatore: accertarsi che l’impresa appaltatrice sia regolarmente costituita, abbia le autorizzazioni necessarie e sia in grado di svolgere autonomamente l’opera o il servizio appaltato
- Redigere un contratto d’appalto chiaro e dettagliato: il contratto deve specificare chiaramente l’oggetto dell’appalto, le modalità di esecuzione, i poteri e le responsabilità delle parti
- Monitorare l’andamento dell’appalto: verificare periodicamente che l’appaltatore stia adempiendo correttamente agli obblighi contrattuali e che i lavoratori siano impiegati in conformità alle norme di legge
- Richiedere consulenza legale: in caso di dubbi o incertezze, è consigliabile rivolgersi a un professionista legale per ottenere una consulenza specifica sulla propria situazione.
Intermediazione e interposizione illecita di manodopera: quali sono le differenze?
C’è una differenza sostanziale tra intermediazione e interposizione illecita di manodopera, anche se a volte i termini possono essere usati in modo improprio o confuso.
Intermediazione:
L’intermediazione è un’attività legittima che consiste nel mettere in contatto domanda e offerta di lavoro. L’intermediario, che può essere un’agenzia privata o un ente pubblico, non assume direttamente i lavoratori, ma favorisce l’incontro tra le aziende che cercano manodopera e i lavoratori in cerca di occupazione.
Interposizione illecita:
L’interposizione illecita, invece, è una pratica illegale che si verifica quando un’azienda (detta “committente”) affida l’esecuzione di un’opera o di un servizio a un’altra impresa (detta “appaltatore”), che a sua volta assume lavoratori per portare a termine il lavoro. Tuttavia, in questo schema apparentemente legittimo, il committente esercita in realtà un potere direttivo e organizzativo sui lavoratori, configurandosi come vero datore di lavoro.
Le differenze chiave:
- Soggetto che assume i lavoratori: nell’intermediazione, i lavoratori sono assunti dall’appaltatore, mentre nell’interposizione illecita sono assunti dall’appaltatore ma di fatto alle dipendenze del committente.
- Potere direttivo e organizzativo: nell’intermediazione, il potere direttivo e organizzativo sui lavoratori spetta all’appaltatore, mentre nell’interposizione illecita tale potere è esercitato dal committente.
- Finalità: l’intermediazione ha lo scopo di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, mentre l’interposizione illecita ha lo scopo di eludere norme imperative a tutela dei lavoratori (ad esempio, quelle relative al contratto di lavoro, alle ferie, agli straordinari, ecc.).
Conseguenze:
L’interposizione illecita è una pratica illegale che può comportare per le aziende ingenti sanzioni e rilevanti conseguenze per i lavoratori coinvolti.
L’intermediazione, invece, se svolta correttamente e nel rispetto delle normative vigenti, è una pratica legittima che può essere vantaggiosa sia per le aziende che per i lavoratori.
In sintesi:
- Intermediazione = lecita
- Interposizione illecita = illegale
È importante sottolineare che la distinzione tra intermediazione e interposizione illecita può essere non sempre netta e che in alcuni casi può essere necessario un accertamento da parte delle autorità competenti.

Appalto genuino vs interposizione fittizia di manodopera: criteri distintivi
Per fare chiarezza, ecco i criteri distintivi chiave:
Appalto genuino:
- Autonomia dell’appaltatore: l’appaltatore è un’impresa autonoma con propria organizzazione (mezzi, attrezzature, know-how) e gestisce in modo indipendente l’esecuzione dell’opera o del servizio appaltato.
- Potere direttivo e organizzativo: l’appaltatore esercita un effettivo potere direttivo e organizzativo sui propri lavoratori, dirigendo e coordinando le loro attività.
- Assunzione del rischio d’impresa: l’appaltatore assume il rischio d’impresa, ovvero è responsabile dell’eventuale insuccesso dell’opera o del servizio appaltato.
- Mancanza di vincolo di subordinazione: tra il committente e i lavoratori dell’appaltatore non sussiste un rapporto di lavoro subordinato.
Interposizione illecita:
- Mancanza di autonomia: l’impresa appaltatrice non ha una reale autonomia e opera come mera fornitrice di manodopera al committente.
- Potere direttivo e organizzativo del committente: il committente esercita, in concreto, il potere direttivo e organizzativo sui lavoratori, pur formalmente alle dipendenze dell’appaltatore.
- Assenza di rischio d’impresa: l’appaltatore non assume un reale rischio d’impresa, in quanto il committente ne garantisce l’esito.
- Vincolo di subordinazione: tra il committente e i lavoratori dell’appaltatore sussiste, di fatto, un rapporto di lavoro subordinato.
Altri indici:
Oltre ai criteri sopraccitati, possono essere utili per distinguere l’appalto genuino dall’interposizione illecita anche i seguenti indici:
- Modalità di retribuzione: nell’appalto genuino, la retribuzione dei lavoratori è solitamente legata al risultato dell’opera o del servizio, mentre nell’interposizione illecita è spesso legata alle ore lavorate.
- Qualifica dei lavoratori: nell’appalto genuino, i lavoratori hanno una qualificazione professionale coerente con l’opera o il servizio da eseguire, mentre nell’interposizione illecita la manodopera è spesso generica e non specializzata.
- Prevalenza di manodopera: nell’appalto genuino, l’appaltatore impiega prevalentemente propri lavoratori, mentre nell’interposizione illecita si fa spesso ricorso a lavoratori dell’appaltatore forniti dal committente.
A chi rivolgersi per avere consulenza in merito?
Per le aziende che necessitano di assistenza in materia di interposizione fittizia di manodopera, è consigliabile rivolgersi a diverse tipologie di consulenti, ognuno con le proprie competenze specifiche:
Avvocati specializzati in diritto del lavoro: possono fornire una consulenza legale completa sull’appalto genuino e l’interposizione illecita, assistere l’azienda nella redazione dei contratti d’appalto e rappresentarla in caso di contenziosi.
Consulenti del lavoro: possono supportare l’azienda in adempimenti amministrativi e contabili legati all’intermediazione di manodopera, garantendo la corretta gestione dei rapporti di lavoro con i lavoratori e il rispetto delle normative vigenti.
Commercialisti: possono fornire assistenza in materia di fiscalità legata all’intermediazione di manodopera, ottimizzando gli adempimenti fiscali e garantendo la conformità alle leggi vigenti.
Organismi di vigilanza e Federazioni di categoria: possono offrire servizi di informazione, formazione e consulenza alle aziende su tematiche relative all’interposizione fittizia di manodopera, contribuendo a prevenire irregolarità e promuovere pratiche di lavoro eque e legali.
La scelta del consulente più adatto dipenderà dalle specifiche esigenze dell’azienda e dalla complessità della situazione.
In generale, è consigliabile affidarsi a professionisti con esperienza consolidata nel settore del diritto del lavoro e dell’intermediazione di manodopera, in grado di fornire una consulenza completa, aggiornata e personalizzata e noi di Finprivate ce ne occupiamo da oltre 10 anni.
Oltre ai consulenti sopracitati, alcune aziende potrebbero trovare utile anche il supporto di:
- Agenzie di somministrazione di lavoro: possono fornire assistenza nella ricerca e selezione di personale qualificato, garantendo il rispetto delle normative in materia di somministrazione di manodopera.
- Studi di consulenza organizzativa come il nostro: possono aiutare l’azienda a rivedere i propri processi aziendali e organizzativi per ridurre il rischio di interposizione fittizia di manodopera.
Ricordare che la prevenzione è fondamentale: è importante che le aziende adottino misure preventive per scongiurare il rischio di incorrere in fenomeni di interposizione illecita. Ciò significa, tra le altre cose, redigere contratti d’appalto chiari e dettagliati, monitorare attentamente l’andamento dei rapporti con le imprese appaltatrici e formare il personale sui rischi e le tutele in materia di lavoro.

Conclusione
L’interposizione fittizia di manodopera è una pratica illegale che può avere gravi conseguenze per le aziende. Conoscere i rischi e adottare le opportune misure di tutela è fondamentale per le imprese che vogliono operare nel rispetto della legge e tutelare i propri lavoratori.
Oltre alle informazioni sopracitate, è importante sottolineare che:
- La normativa sull’interposizione fittizia di manodopera è complessa e in continua evoluzione. È consigliabile consultare regolarmente le fonti ufficiali e aggiornarsi sulle ultime novità legislative.
- In caso di contenzioso, l’onere della prova grava sul committente. Per questo motivo, è fondamentale documentare accuratamente tutte le fasi del rapporto con l’appaltatore.
Di seguito vi riportiamo alcune risorse utili:
- Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: https://www.lavoro.gov.it/
- INL – Istituto Nazionale del Lavoro: https://www.ispettorato.gov.it/
- Confederazione Nazionale dell’Artigianato e delle Piccole e Medie Imprese: https://www.cna.it/
In conclusione, affidarsi a consulenti competenti e adottare adeguate misure preventive sono le strategie migliori per le aziende che vogliono operare nel rispetto della legge e tutelare i propri lavoratori.
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